Il 2020 è stato un anno sfidante.
Secondo la Banca Mondiale la pandemia da Covid-19 ha dato vita ad una delle peggiori recessioni economiche dal 1870.
Questo si è tradotto in crisi di numerosi settori, disoccupazione, serie difficoltà per le piccole e medie imprese, che rappresentano la linfa vitale del tessuto economico italiano.
Oggi, più che mai, è urgente fissare nuovi obiettivi con piani d’azione mirati per far fronte agli impatti che tutto ciò ha avuto sui vari ambiti aziendali. È fondamentale ritornare a pianificare, programmare, per cogliere e creare nuove opportunità.
La pandemia ha messo in luce diverse criticità, ma dalle grandi crisi nascono anche capacità di cambiamento e proattività.
Uno studio del Centre for Employee Relations and Communication dell’Università Ilum di Milano, riportato dal Sole 24 ore del 15 dicembre 2020, ha evidenziato importanti cambiamenti in ambito aziendale.
“Lo studio, condotto su un campione di aziende e di communication manager tra luglio e novembre 2020, ha rilevato in linea generale come il ruolo strategico della comunicazione interna sia sostanzialmente cresciuto durante la pandemia, al pari dell’attaccamento e del senso di appartenenza dei collaboratori. Il cambio di approccio attuato da molte organizzazioni, come hanno confermato altri studi in questi mesi, ha sicuramente contribuito a far convergere gli sforzi di tutti (management, dipendenti e collaboratori) verso il superamento delle situazioni critiche”.
In questo contesto, economico e di mercato, emerge chiaramente l’importanza del capitale umano dell’impresa come risorsa attivaper la ripresa.
Per valorizzare le competenze dei singoli, stimolare l’apporto creativo e i processi organizzativi fondati sulla collaborazione, occorre favorire l’engagement delle risorse umane.
Che cosa si intende per engagement aziendale?
Come suggerisce la parola “engagement”, dall’inglese “impegno”, si intende quanto i dipendenti si sentono “ingaggiati”, impegnati, coinvolti nella realtà aziendale.
In altre parole, in quale misura si sentono parte di un gruppo, di appartenere ad una realtà con la quale condividono principi, scopi e valori aziendali.
Secondo gli studi condotti da Gallup Organization, i dipendenti non coinvolti registrano un tasso di assenteismo più alto del 37% e commettono il 60% di errori in più. A livello organizzativo tutto ciò comporta minore produttività e minor fatturato.
Ecco 5 modi efficaci per migliorare il coinvolgimento del personale:
1. Allineare i dipendenti e i collaboratori sulla mission aziendale per creare un senso di appartenenza;
2. Condividere e confrontarsi sugli obiettivi periodici legati alla produttività e alle mansioni specifiche;
3. Facilitare soluzioni innovative e condivise attraverso meeting scadenzati;
4. Favorire una comunicazione efficace e trasparente attraverso i feedback, partendo da ciò che è andato bene e valutando insieme cosa può essere migliorato e in che modo;
5. Fornire formazione continua per migliorare le competenze tecniche e trasversali, stimolando una crescita personale e professionale.
Il vecchio modello aziendale basato su un clima di paura può motivare il personale solo in un primo momento ma, alla lunga, l’engagement viene meno.
Il coinvolgimento del collaboratore è strettamente legato all'apprezzamento, al rispetto, alla fiducia e al supporto che l’azienda e il manager sono capaci di dimostrare. E, come è nella natura umana, la fiducia crea fiducia.
In questo modo emergono l’espressione del potenziale umano, la collaborazione e, come conseguenza virtuosa, aumentano produttività e reputazione aziendale.
Prevale quindi il senso di responsabilità individuale, scollegato da un sistema di controllo obsoleto basato sulla diffidenza.
“Mostrate fiducia nei vostri uomini ed essi faranno in modo di meritarsela; trattateli da professionisti seri, ed essi faranno di tutto per non deludervi”. (Ralph Waldo Emerson)
Si scrive: “Risorse Umane”, si legge “Potenziale Aziendale”.
Mi piace pensare che valorizzare le risorse umane è un grande contributo per far “risorgere” le aziende. Non a caso risorsa, dal latino “resurgere”, ovvero risorgere.
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